Profile Migrator, cambio di computer senza stress
Profile Migrator, cambio di computer senza stress

Mettiamo alla prova un tool potente e completo che aiuta a trasferire dati e configurazioni degli utenti quando in azienda si aggiornano o sostituiscono i Pc.

Gli amministratori IT, e più in generale tutti gli utenti di Windows, conoscono bene il problema: quando si cambia computer, o semplicemente si reinstalla il sistema operativo, bisogna mettere in conto un periodo di improduttività legato alle operazioni di ripristino dei programmi, delle configurazioni e dei dati personali. Anche Microsoft è conscia di questa difficoltà, tanto da aver progettato una nuova architettura di salvataggio e sincronizzazione remota che permette di associare la configurazione, le preferenze e i dati a un account, per poi ripristinarle al primo login su un nuovo computer. L’azienda di Redmond, però, ha scelto la strada più semplice: salva soltanto le configurazioni relative all’ambiente Modern di Windows 8 e 8.1, ignorando invece i dati dei programmi desktop.

Automatizzare la migrazione di tutte le impostazioni, compresi i dettagli più minuti come le opzioni di Esplora risorse o l’immagine di sfondo della scrivania, è un compito complesso e delicato, che richiede molte conoscenze e una notevole esperienza. Sepago è un’azienda tedesca che si occupa da molti anni di analisi, backup e migrazione dei profili; un suo prodotto – SepagoProfile – è stato acquisito da Citrix nel 2008 e utilizzato per aiutare la migrazione degli utenti verso un’infrastruttura virtualizzata. Profile Migrator è un software pensato per semplificare la migrazione degli utenti da un computer all’altro, progettato in particolare per le aziende; è sul mercato da alcuni anni ed è maturato nel corso del tempo, diventando sempre più potente, completo e nello stesso tempo facile da utilizzare.

Profile Migrator 1

Il suo funzionamento è piuttosto lineare, ma non bisogna aspettarsi la classica utility dedicata ai privati: Profile Migrator è un prodotto professionale, pensato per lavorare in un ambiente aziendale. L’installazione avviene sul computer dell’amministratore IT; attraverso le funzioni della console di controllo si posson poi creare e impostare i progetti di migrazione da un computer all’altro. Anche se si tratta di un prodotto professionale, l’interfaccia è molto gradevole e guida l’utente in ogni passo: la pagina principale mostra le ultime news relative al prodotto (scaricate da Internet) e offre tutorial video per tutte le funzioni principali. In grande evidenza si trovano tre collegamenti per creare nuovi progetti di migrazione relativi a client (le normali workstation), server e sistemi cloud o virtualizzati.

La toolbar principale mostra i passaggi della procedura guidata e permette di raggiungere velocemente tutte le pagine di configurazione. Innanzitutto bisogna inserire le informazioni sul sistema sorgente, indicando quali utenti salvare ed eventualmente quali escludere (se si decide di migrare più di un profilo). Inoltre, si possono specificare eventuali cartelle da salvare, oltre a quelle legate all’utente (Documenti, Immagini, Video e così via), ed escludere particolari tipologie di file. Grazie alle opzioni avanzate si possono di impostare eventuali redirect all’interno del file system: una funzione preziosa per gli amministratori che configurano i sistemi dei loro utenti con impostazioni non standard.Profile Migrator bollo

Nel secondo passaggio si inseriscono le informazioni relative al computer di destinazione: i profili possono essere convertiti (da locale a roaming, o viceversa) e si può decidere come comportarsi nel caso in cui l’utente sia già presente nel sistema. Le informazioni possono essere integrate, sostituite, si può creare un nuovo profilo oppure non migrare i dati. Il terzo passo è il più oneroso in termini di tempo necessario per completare la configurazione, ma anche il più interessante: permette, infatti, di specificare quali configurazioni, impostazioni e dati migrare da un computer all’altro. Profile Migrator, infatti, copia soltanto le impostazioni, i file e le configurazioni selezionate esplicitamente: questo approccio rende un po’ più laboriosa la configurazione iniziale, ma evita di trasferire al nuovo computer dati inutili e configurazioni obsolete, per ottenere un sistema più pulito e performante.

Il software offre un ricco database di Application Template, aggiornato frequentemente per coprire nuove versioni dei programmi o aggiungere nuove applicazioni. All’interno di questo archivio si trovano molte impostazioni relative al sistema operativo, dalla configurazione della scrivania (file, collegamenti e perfino l’immagine di sfondo) alle opzioni relative alla tastiera e al mouse, dalle stampanti di rete al contenuto del menu Invia, e molto altro ancora.

Ma il punto di forza di Profile Migrator sono i template relativi ai programmi: vi si trovano molti dei freeware più diffusi (da 7-Zip a Vlc, da VirtualBox a Google Chrome) e alcuni software commerciali fondamentali, in particolare Microsoft Office. Le funzioni di migrazione relative alla suite per l’ufficio di Microsoft meritano un approfondimento: Profile Migrator, infatti, permette di indicare la versione della suite installata sul computer sorgente, e quella presente nel sistema di destinazione; tutte le conversioni necessarie saranno effettuate automaticamente, anche se si passa dalla versione a 32 bit a quella a 64 bit. Il programma gestisce anche tutti i principali browser (Internet Explorer, Chrome e Firefox) e le utility più diffuse.

 

Il database dei template è piuttosto ricco di freeware, ma mancano invece alcuni software commerciali molto diffusi: gli esempi più lampanti sono i componenti della Creative Suite di Adobe. Si possono però creare nuovi template di applicazione da zero; si tratta di un lavoro complesso, che richiede una conoscenza approfondita del funzionamento dei software da analizzare, ma permette di migrare anche configurazioni relative ad applicazioni verticali, sviluppate ad hoc. Per semplificare questo passaggio è disponibile il tool Acs Builder, che sfrutta il Windows Performance Toolkit per analizzare il comportamento di un software, tentando di individuare i file e le impostazioni collegati. Anche in questo caso, Profile Migrator propone un tutorial video che guida passo per passo nell’uso di questo strumento.

Profile Migrator 2

L’ultimo passaggio della configurazione richiede una nuova password per gli utenti locali, e permette di associarli ai membri di un dominio; una volta completata anche questa fase, si può passare alla pubblicazione. Bisogna specificare una destinazione per i file del progetto (può essere un percorso di rete, oppure una cartella su un disco esterno o una chiavetta Usb) e poi fare clic sul pulsante Publish project. Profile Migrator analizza le impostazioni del progetto e salva alcuni file nel percorso specificato.

Dopo aver completato la configurazione, si può passare all’azione: basta avviare il computer sorgente da un account amministratore ed eseguire l’agente Collector, implementato come un semplice script Vbs. Non bisogna quindi installare nulla sul sistema sorgente né, come vedremo, su quello di destinazione. Quando il Collector ha finito di salvare le informazioni, si può passare al computer di destinazione: qui bisogna eseguire il Personalizer, che ripristina i dati sul nuovo Pc. Entrambe le fasi possono essere automatizzate, ed eseguite in modalità non supervisionata. Le modalità di migrazione relative ai server e ai sistemi virtualizzati sono molto simili, anche se naturalmente si segnalano varie differenze nelle opzioni di configurazione. Anche in questi casi, comunque, l’impostazione di base rimane la stessa: bisogna indicare esplicitamente quali informazioni e quali impostazioni devono essere salvate. Grazie alle interfacce di programmazione offerte dai server, però, non è più necessario utilizzare gli agenti per raccogliere e applicare le impostazioni: la migrazione può essere controllata completamente dall’interfaccia di Profile Migrator.

Durante i test il software ha completato la migrazione di tre diversi sistemi senza mostrare alcuna esitazione: in particolare, ha permesso di ripristinare un ambiente molto vecchio (Windows XP, Office 2003) in una macchina virtuale basata sul nuovissimo Windows 8.1 e sull’ultima versione di Office (2013), salvando tutte le configurazioni e i dati della suite Microsoft, compreso l’archivio dei messaggi di Outlook.

L’offerta commerciale è piuttosto originale: Profile Migrator utilizza una licenza per ogni utente migrato, con un costo che parte da 15 euro più Iva per poi scendere in base alla quantità ordinata. Meno convincente è l’ordine minimo: bisogna acquistare almeno 50 licenze, un numero probabilmente eccessivo per la realtà delle aziende italiane. Prima dell’acquisto si può comunque testare il programma scaricandone la versione trial, all’indirizzo www.profilemigrator.com.
Dario Orlandi

Produttore: Sepago, www.sepago.com

fonte: http://www.pcprofessionale.it/2014/10/17/test-profile-migrator-toglie-lo-stress-al-cambio-di-computer/

 

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